Menu principale:
Il Maestro Domenico Cancelli nel suo studio: Il pianista (2010) olio su tela 100x150 opera pubblicata su Catalogo Arte Moderna N° 46
Parlare di Cancelli è parlare di quel mondo un poco magico ed irreale che tanti e tanto validi artisti ci hanno sempre regalato: la Romagna. Difatti l'opera tutta di questo interessante artista è permeata dalla sottile e magica sensibilità che caratterizza questa terra. Ciò che maggiormente ci sorprende nell'accostarci alla pittura di Domenico Cancelli, oltre alla eccezionale maestria della mano e della tecnica su cui ci soffermeremo, è la sua straordinaria sensibilità a captare ciò che di bello e di tragico vi è anche nella più semplice delle cose. Se dovessi iniziare a concludere su di lui, sintetizzerei il tutto dicendo: un artista con una grande umanità. Egli riesce con pochi tratti, quasi volesse inconsciamente dimostrare che è inutile il tanto dipingere, i tanti colpi di pennello per rappresentare od esprimere su di una tela un’immagine: riesce a farci sentire, a renderci partecipi della bellezza a volte profonda che ci può essere nelle cose più semplici e più pure. Un fiore, un sorriso di un bimbo od un volto di donna. Ma pure a farci comprendere quale e quanto possa essere il conflitto di sentimenti che si nascondono dietro un dolce sguardo. Quando si trova davanti ad una tela, inizia con foga, come se fosse quasi trasportato dai colori, ad intraprendere un dialogo tutto suo con le forme. E' una dura lotta! Cancelli pretende non tanto di rappresentare ciò che si vede., quanto di far si che successivamente chi viene attirato, captato quasi dalla sua tela, comprenda quanto egli vuole raffigurare dietro alla pur sempre piacevole esteriorità dell’opera. Il discorso, il piacere di comunicare con il proprio prossimo, con il mondo: ecco ciò che egli vuole, che pretende da ogni sua opera. Ed ogni volta è un impegnarsi sempre più a fondo. un pretendere da se stesso sempre di più, un essere sempre più acuto e profondo. I suoi soggetti preferiti sono quelli della vita semplice di ogni giorno. Egli dedica un'attenzione tutta particolare ad alcuni aspetti della vita dell’uomo. I bambini ed i vecchi in particolare. In essi vede un qualcosa di ancora puro, di ancora incontaminato dalle brutture che ci circondano: liti qualcosa di puro che diventa quasi perfezione attraverso il nudo femminile. Molti interrogativi ci pone questa pittura, proprio perché non si tratta di pittura “facile”. Il Maestro corre sull'onda di un realismo tutto suo, ma conscio dei tempi che corrono, ecco questi dipinti ricchi di verità e di umanità.Il colore cupo, sordo come un suono soffocato, accresce l'atmosfera di alta tensione, che spesso viene a mancare in certa pittura "avanguardistica” in cui proprio ciò che stà dentro l’uomo viene volutamente tralasciato.
Daniele Crippa
Direttore Museo Civico d’Arte Moderna - Portofino